Revisione auto e bollo, unione impossibile

revisione bollo auto

Circolano in questi giorni di maggio 2017 insistenti voci riguardo l’inibizione della revisione auto per tutti quei veicoli che non sono in regola con il pagamento delle tassa automobilistica, l’amato BOLLO AUTO.

Cerchiamo di fare chiarezza sulla questione.

La proposta di modifica alla cosiddetta “manovrina 2017”, nella forma di emendamento presentato da esponenti del PD in Commissione Bilancio della Camera, stabilisce che gli uffici competenti del Dipartimento dei Trasporti Terrestri e le officine autorizzate, prima di effettuare la revisione periodica dei veicoli, “devono verificare l’avvenuto pagamento, dell’anno in corso e degli anni precedenti, della tassa di proprietà, della tassa di circolazione e della situazione di fermo amministrativo. Nel caso la verifica disposta abbia esito negativo non sarà possibile procedere con la revisione del veicolo, ed il suo intestatario è obbligato ad effettuare i pagamenti mancanti e presentare una nuova richiesta di revisione.

Tale proposta era già inserita come emendamento nella manovra 2016 e fu respinta dalla camera.

In primis già è complicato per le Regioni stesse avere contezza di chi ha pagato e chi no il bollo auto, in Italia il bollo è una tassa di competenza regionale, di conseguenza ogni regione può adottare un proprio sistema di riscossione, di scadenze fino ad arrivare a numerose differenziazioni tariffarie. Ne consegue un caos quasi totale dove, come scritto, anche le stesse regioni hanno difficoltà a divincolarsi, figuriamoci un centro revisioni che non ha neanche le necessarie competenze in materia.

C’è poi il timore “sicurezza“, l’obbligo di revisione è già abbondantemente disatteso e una normativa come quella sopra descritta non farebbe altro che aumentare il numero dei veicoli non in regola con la revisione periodica (4 anni dalla prima immatricolazione poi ogni 2 anni) con appunto la probabilità di aumentare i rischi stradali.

Rimane infine il problema della possibilità giuridica di una tale norma, ossia la possibilità per lo stato di bloccare la circolazione di veicoli non in regola con il bollo auto e le complicanze burocratiche derivanti da una tale normativa. Il bollo auto infatti è una tassa sulla proprietà del veicolo e non può essere tramutato in una tassa di circolazione, tassa che invece spetta pagare al fine della revisione in quanto requisito essenziale di circolazione. Sarebbe come tornare indietro di 30 anni, quando nel 1983 l’allora tassa di circolazione dei veicoli fu tramutato in tassa di proprietà, proprio per evitare che il cittadino potesse non versare l’obolo quando e se decideva di non utilizzare il proprio mezzo.

Tutto questo testimonia l’impossibilità realizzativa di una norma cosi com’è stata proposta, a nostro parere non è sul blocco della revisione periodica che bisogna fare affidamento al fine di ridurre l’evasione del bollo auto, parrebbe più utile ripensare la normativa a livello nazionale in modo da unificare più che dividere, semplificare più che complicare.

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